Vi sono 5 “livelli”, o “meccanismi”, di coordinamento che si susseguono mano mano che le strutture organizzative diventano più complesse e che portano con sè, inevitabilmente, riflessi sul controllo, sulla comunicazione e sui diversi fattori organizzativi.
A partire da un’organizzazione, con Herny Mintzebr, secondo cinque livelli, quali il Vertice Strategico, la Linea Intermedia, la Tecnostruttura, le Funzioni di Supporto e il Nucleo Operativo, si possono rappresentare cinque fondamentali meccanismi di coordinamento:
- Adattamento reciproco
- Supervisione diretta
- Standardizzazione di processo/lavoro
- Standardizzazione dell’Output
- Standardizzazione delle capacità
Le configurazioni organizzative, semplice, burocrazia meccanica, burocrazia professionale, soluzione divisionale, adhocrazia, discendono dalla diversa importanza dei meccanismi di coordinamento, dal tipo di decenetramento e dal differente ruolo svolto dalle singola parti dell’organizzazione, in relazione allo stato dei fattori situazionali o contingenti, con i vantaggi e gli svantaggi pertinenti relativi al caso.
La struttura semplice porta con sè snellezza e rapidità, ma difficoltà nella gestione della complessità. La burocrazia meccanica implica efficienza e specializzazione, ma anche rigidità, la burocrazia professionale è in grado di dare risposte al governo di ambienti complessi, ma implica problematiche di coordinamento. La soluzione divisionale rende ragione della capacità di gestione di mercati e prodotti anche molto diversi, ma evidenzia duplicazione di strutture. L’Adhocrazia si adatta molto bene per aziende che si trovano ad affrontare processi di innovazione ed è in grado di avvicinare esperti appartenenti a differenti discipline, rendendo ragione di processi flessibili ed informali, ma riducece, necessariamento la dimensione del “comando” con le conseguenze allargate del caso.
Come, quindi, progettare le strutture organizzative in relazione alle necessità di coordinamento? A partire da un’analisi di contesto approfondita, nel suo essere attuale e in divenire, dallo studio e dall’ideazione congiunta di processi e ruoli e dal confronto tra i termini di raggruppamento possibili, nella consapevolezza dei pro e contro relativi. Non certo un “one fits all”, for sure.